Il libro di Mario Lancisi “Don Milani.Vita di un profeta disobbediente” da ieri in libreria

Oggi a Firenze, si è svolta una particolare presentazione che ha attirato l’attenzione di chi ama la cultura, la storia e l’educazione. Questo pomeriggio, in un’atmosfera ricca di emozione e riflessione, è stato presentato il libro “Don Milani. Vita di un profeta disobbediente” di Mario Lancisi.

Firenze la presentazione del libro “Don Milani. Vita di un profeta disobbediente” di Mario Lancisi. (www.ilmaggiodeilibri.it)

L’evento ha visto la presenza di personalità importanti come Antonio Mazzeo, Rosy Bindi e don Andrea Bigalli, ed è stato moderato dal direttore di ‘Toscana Oggi’, Domenico Mugnaini. Un incontro che ha unito, in un racconto, la storia di un grande maestro e un’esperienza personale che ha cambiato la vita di molti.

Don Milani: Un giudizio personale e universale

Mario Lancisi ha iniziato la presentazione raccontando due storie fondamentali che si intrecciano nel suo libro: la storia grande di don Lorenzo Milani e quella più intima e personale del suo vissuto di figlio di mezzadri. Questo contrasto tra le esperienze delle due vite mette in evidenza come l’impatto di don Milani non riguardasse solo i pochi, ma potesse raggiungere e risuonare anche con chi, come lui, si è sentito rifiutato dal sistema educativo. “Quando lessi ‘Lettera a una professoressa’, non mi resi conto che quella lettura avrebbe cambiato per sempre la mia prospettiva,” ha dichiarato Lancisi, visibilmente emozionato. L’associazione di sentimenti di gioia e tristezza che provò, lo ha spinto a riflettere sull’influenza che ha avuto l’opera di Milani anche nella sua vita.

Da figlio di mezzadri a uomo impegnato a combattere le disuguaglianza , ecco chi era Don Milani. (www.illibrodeimaggi.it)

Un racconto che ha saputo toccare le corde emotive di chi era presente. La sala del Gonfalone di Palazzo del Pegaso era carica di un’atmosfera di rispetto e ammirazione per un sacerdote che ha dedicato la sua vita a combattere contro le disuguaglianze e l’indifferenza nei confronti dei più deboli. Quello che emerge è una figura carismatica, con una forte determinazione nel voler vedere un mondo diverso, un mondo dove ciascuno ha la chance di brillare senza ostacoli.

La visione di una Toscana giusta

Alla presentazione, Antonio Mazzeo ha voluto evidenziare come questo incontro chiuda simbolicamente anche la Festa della Toscana 2023 dedicata a don Milani. “Noi vogliamo che il suo ‘I care’ – mi prendo cura – sia il filo conduttore della nostra Toscana,” ha affermato. In un momento storico dove le disuguaglianze sociali sembrano aumentare ogni giorno di più, le parole di Mazzeo suggeriscono una riflessione profonda sull’importanza di prendersi cura dell’altro. “Don Milani ha insegnato che ognuno di noi, nella propria posizione, ha il potere di cambiare il mondo,” ha continuato il presidente del Consiglio regionale, invitando tutti a impegnarsi per un futuro senza esclusioni.

Questa concezione di comunità inclusiva e solidale affonda le radici nella famosa attitudine disobbediente di don Milani, che è stata vista non come ribellione fine a se stessa, ma come una chiamata per quel giusto. “Disobbedire alle ingiustizie è solo un modo per affermare i diritti di chi vive ai margini,” ha spiegato Mazzeo. L’impatto di don Milani sulla società toscana e oltre è quindi una lezione che continua ad essere attuale e che motiva molti a porsi domande profonde sui propri doveri civici.

L’attualità di Don Milani oggi

Intervenendo durante la presentazione, Rosy Bindi ha condiviso un pensiero significativo, sottolineando che la disobbedienza di don Milani andrebbe interpretata come un’adesione profonda ai valori del Vangelo e alla Costituzione. “L’obbedienza deve sempre condurre a una ricerca di giustizia e verità,” ha affermato. “Abbiamo bisogno di leggi giuste che servano al popolo e, se questo non accade, allora il disobbedire diventa una necessità,” ha spiegato Bindi, invitando il pubblico a riflettere su questo concetto.

La figura di don Milani emerge non solo come un educatore, ma anche come una voce critica contro le istituzioni. Le sue idee sono più che mai attuali, soprattutto in un’epoca in cui le disparità sembrano intensificarsi. Nonostante le avversità incontrate, la sua eredità vive ancora, sovrapponendosi ai temi moderni di giustizia sociale e inclusione. È in questo contesto che anche don Andrea Bigalli ha sottolineato come il potere delle parole, e dunque della lettura, abbia sempre il potenziale per trasformare le vite. L’educazione non è solo trasmettere contenuti, ma è la capacità di risvegliare la curiosità e la creatività dei giovani.

Un’eredità che resiste nel tempo

In chiusura della presentazione, Domenico Mugnaini ha fatto riferimento a Papa Francesco, il quale regolarmente richiama il valore di prendersi cura degli ultimi come un concetto fondamentale. “Don Milani avrebbe probabilmente sostenuto con passione quest’idea, continuando a battere sul concetto di impegno e giustizia sociale,” ha detto Mugnaini. La celebrazione del pensiero di don Milani non è solo un ricordo del passato, ma un appello attuale a rimanere vigili e attivi nel cercare di costruire una società più equa. La sua figura continua a brillare in questo panorama e le sue idee non sembrano affatto lontane, anzi, comunicano con noi in modi innovativi e stimolanti.

La serata si è conclusa con un caloroso applauso, mentre il pubblico si è congedato con una nuova consapevolezza, pronta a riflettere su come ciascuno di noi possa davvero fare la differenza nel mondo di oggi. L’eredità di don Milani vive, e l’espressione di quell’impegno solidale continuerà a ispirare generazioni future e non solo.

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