Se hai questa clausola nei documenti del mutuo sei finito: controlla subito, molti non sanno di dover pagare una cifra extra

L’importanza di conoscere le clausole dei mutui. Ce n’è una che sta preoccupando tanti cittadini e contribuenti

Per molti italiani, acquistare una casa rappresenta un traguardo importante, simbolo di stabilità e sicurezza. Tuttavia, il sogno della casa di proprietà comporta anche un impegno finanziario considerevole, spesso realizzabile solo attraverso la stipula di un mutuo. Questo strumento finanziario, che può estendersi fino a trent’anni, incide profondamente sulle scelte economiche e di vita di chi lo contrae.

Clausola mutui
Mutui: la clausola che preoccupa gli italiani – (ilmaggiodeilibri.it)

Per accedere a un mutuo, le banche richiedono che il cliente soddisfi una serie di requisiti. Non basta semplicemente desiderare una casa: bisogna dimostrare di avere una stabilità finanziaria e un’affidabilità creditizia. Tra i principali requisiti troviamo:

  • Reddito dimostrabile: è essenziale presentare documenti che attestino la capacità di rimborso, come buste paga o dichiarazioni dei redditi.
  • Età: solitamente, l’età del richiedente deve rientrare tra i 18 e i 75 anni, con la necessità di non superare i 75-80 anni alla fine del periodo di ammortamento.
  • Storico creditizio: un passato senza problemi finanziari è cruciale per ottenere un mutuo.
  • Capitale iniziale: le banche generalmente finanziano fino all’80% del valore dell’immobile, richiedendo quindi un anticipo del 20%.

Prima di firmare un contratto di mutuo, è importante valutare attentamente diverse condizioni. Tra queste, il tasso di interesse gioca un ruolo cruciale, poiché determina la quota extra pagata oltre al capitale. Esistono opzioni a tasso fisso, che non variano nel tempo, e a tasso variabile, che possono offrire inizialmente vantaggi economici ma comportano un rischio maggiore di variazioni future.

Anche la durata del mutuo è un elemento da considerare, poiché incide sulla rata mensile e sul costo totale degli interessi. Una durata più lunga riduce l’importo delle rate, ma aumenta il costo complessivo. Inoltre, è importante tenere conto delle spese accessorie, come quelle di istruttoria, perizia e assicurazioni obbligatorie.

Mutui: la clausola che preoccupa

Quando si parla di mutui, soprattutto quelli stipulati prima del 2016, è fondamentale prestare attenzione a una specifica clausola contrattuale che potrebbe avere conseguenze significative.  Chi ha sottoscritto un mutuo prima del 2016 deve essere consapevole delle specifiche condizioni contrattuali in vigore all’epoca, in particolare riguardo al numero di rate non pagate che possono portare alla decadenza del beneficio del termine. Questa clausola, spesso trascurata, può comportare conseguenze gravi come il pignoramento dell’immobile e la vendita all’asta.

Mutui prima del 2016
Mutui stipulati prima del 2016: cosa dobbiamo sapere – (ilmaggiodeilibri.it)

Una delle differenze più significative tra i mutui stipulati prima e dopo il 2016 riguarda le conseguenze del mancato pagamento delle rate. Prima del 1° luglio 2016, era sufficiente il mancato pagamento di almeno sette rate (anche non consecutive) per far scattare la decadenza dal beneficio del termine. Questo significa che la banca poteva richiedere il pagamento immediato dell’intero importo residuo del mutuo.

Con le nuove disposizioni introdotte dal Decreto Legislativo n. 72/2016, per i mutui sottoscritti dopo questa data, il numero di rate non pagate necessario per avviare la procedura di esecuzione immobiliare è aumentato a 18. Questo cambiamento mira a offrire una maggiore protezione ai mutuatari, concedendo più tempo per trovare soluzioni alternative prima di arrivare al pignoramento dell’immobile.

Se un mutuatario non riesce a pagare le rate del mutuo, la banca può avviare una procedura di pignoramento. L’immobile viene quindi messo all’asta per coprire il debito residuo. Tuttavia, se il ricavato dalla vendita non è sufficiente, il mutuatario resta responsabile per la differenza. Questo può avere un impatto duraturo sull’affidabilità creditizia, rendendo difficile l’accesso a futuri finanziamenti.

La clausola relativa al numero di rate non pagate è quindi un elemento cruciale da considerare per chi ha sottoscritto mutui prima del 2016. Comprendere appieno le condizioni del proprio contratto può aiutare a evitare spiacevoli sorprese e a gestire più efficacemente le proprie finanze.

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